TURISMO ACCESSIBILE: DA REGIONE VENETO 800 MILA EURO PER PROGETTO MARE E SPIAGGE

Il mare e le spiagge venete senza barriere, accessibili a tutti, anche alle persone con disabilità fisica o psichica.

Questo l’obiettivo del progetto veneto delle tre Ulss del litorale (Veneto Orientale, Serenissima e Polesana), finanziato quest’anno dalla Giunta regionale con 170 mila euro, contributo che porta a 800 mila euro la ‘leva’ regionale messa in campo nell’ultimo biennio per qualificare il turismo sociale e accessibile sulle spiagge venete. “L’Ulss 4 Veneto Orientale ha fatto da capofila, investendo in servizi sportivi e ricreativi e in esperienze pilota come la ‘spiaggia di Nemo’ – illustrano i due assessori referenti del progetto, Federico Caner per il turismo e Manuela Lanzarin per il Sociale – e ha creato un modello da sviluppare su scala regionale.


Le nostre spiagge, per conformazione e tradizione, offrono già oltre cento chilometri di stabilimenti accessibili, villaggi e servizi ricreativi pensati per le famiglie e per le persone disabili. Si tratta ora di monitorare l’offerta di accessibilità dell’intera costa veneta, di qualificare ulteriormente le esperienze già esistenti, collegarle con il tessuto recettivo e dei servizi turistici e promuoverle su scala nazionale e internazionale, visto che il Veneto è la prima regione turistica d’Italia per numero di presenze e per grado di internazionalizzazione”. 


Le esperienze di turismo sociale ed inclusivo sul litorale veneto sono numerose: dalla spiaggia di Nemo, attrezzata dall’Ulss 4 a ridosso dell’ospedale di Jesolo, ai villaggi e case vacanze creati e gestiti da enti religiosi o da fondazioni o da soggetti imprenditoriali a spiccata responsabilità sociale, alle ex colonie di un tempo oggi riconvertite ad uso sociale.  Il piano turistico regionale per il 2018 intende dare continuità e potenziare ulteriormente questa specificità della costa veneta, investendo su servizi ricreativi e sportivi, sull’accoglienza del disabile da parte di personale qualificato, sulla presenza di volontari e di operatori sanitari e sulla pronta disponibilità di assistenza sanitaria in loco.