ASSEGNO UNICO, L'ORDINE DEI CONSULENTI DEL LAVORO DI VENEZIA: "BUSTE PAGA PIU' LEGGERE DA MARZO PER I LAVORATORI CON FIGLI MINORI"


Buste paga più leggere da marzo per i lavoratori con figli minori. A lanciare l'allarme è l'Ordine dei Consulenti del Lavoro di Venezia, che questa mattina ha lanciato un appello all'Inps affinchè provveda in temi celeri ai versamenti dal momento che il prossimo mese entrerà in vigore l'Assegno Unico Universale. E se le somme non dovessero essere erogate subito, le famiglie si troverebbero di fronte a un importante calo della busta paga.


“Le buste paga di gennaio e febbraio non risentiranno particolarmente della riforma”, ha detto la presidente dell'Ordine dei consulenti del lavoro veneziani, Patrizia Gobat, “anzi ci saranno dei risparmi dovuti alla diminuzione delle aliquote fiscali, in modo particolarmente favorevole per i redditi fra 15mila e 30mila euro, anche se il risparmio maggiore si concentra sui redditi fra 40 e 50mila euro. Da marzo, invece, ci sarà la vera “rivoluzione”, in quanto la normativa sull’Assegno unico per i figli minori entrerà a regime e assorbirà le detrazioni fiscali. I lavoratori, quindi, si vedranno retribuiti gli assegni per il coniuge e gli altri famigliari, mentre per i figli minori arriverà direttamente un bonifico da parte dell’Inps. Se però le procedure non saranno celeri si potranno creare situazioni di forte difficoltà nel bilancio familiare di molti”.

L’Ordine veneziano invita tutti a presentare l’Isee per ottenere la corretta indennità ed evitare che venga erogato solo l’importo minimo di 50 euro per figlio.



“I consulenti del lavoro veneziani sono preoccupati per l’incertezza e l’instabilità del momento soprattutto nell’economia locale – conclude la presidente Gobat -. Se tutti i settori sono in crisi per motivi diversi, sicuramente il turismo, la ristorazione e i pubblici esercizi sono quelli che soffrono maggiormente: basta girare per le calli di Venezia per rendersene conto. Considerando anche che siamo il Paese in Europa con il più alto divario tra salario percepito e costo del lavoro e che gli stipendi sono di fatto diminuiti nel tempo, auspichiamo si intraprenda una seria politica di riduzione degli oneri sul lavoro per favorire la ripresa”.