Venezia si candida ad ospitare un centro di ricerca europeo per la fusione nucleare.

Venezia si candida ad ospitare un centro di ricerca europeo per la fusione nucleare.

La Città di Venezia, d’intesa con la Regione Veneto e il dipartimento di Fisica dell’Università di Padova, candida Porto Marghera ad ospitare la sede di un centro di ricerca sulla fusione nucleare, rispondendo ad un bando lanciato dall’Enea per trovare il «sito per l’insediamento del Divertor Test Tokamak», un polo scientifico finanziato con fondi europei per 500 milioni di euro.

 

Al bando, che ha scadenza fissata per il 31 gennaio, si sono intanto già candidate anche Emilia Romagna, Lazio, Piemonte, Liguria, Lombardia, Campania, Puglia, Abruzzo e Sardegna.

Il DTT - spiega la relazione tecnica del dipartimento di Fisica dell’Università di Padova - non è un semplice laboratorio, ma «un innovativo esperimento per lo studio della fusione nucleare, che in natura alimenta il Sole e le altre stelle e che sulla Terra potrà offrire una sorgente di energia pulita, sicura, rinnovabile e inesauribile, in quanto il combustibile si produce dall’acqua e dal Litio, un minerale ampiamente diffuso sulla crosta terrestre; e libera quindi da CO2.

 

Sulla fusione nucleare le principali economie mondiali stanno già sviluppando ambiziosi programmi di ricerca. DTT è un esperimento assolutamente innovativo, ideato dai ricercatori dei principali enti di ricerca italiani (Enea, Cnr, Infn unitamente ad alcuni tra i principali atenei del Paese, tra i quali, appunto, l’Università di Padova)»