PARTONO LE RACCOMANDATE AI DIPENDENTI ASFO NON VACCINATI: RISCHIO DEMANSIONAMENTO E TAGLI SULLO STIPENDIO. SI PUO' PARLARE DI ANTICOSTITUZIONALITA'?

PARTONO LE RACCOMANDATE AI DIPENDENTI ASFO NON VACCINATI: RISCHIO DEMANSIONAMENTO E TAGLI SULLO STIPENDIO. SI PUO' PARLARE DI ANTICOSTITUZIONALITA'?

Sono partite le prime lettere dall'Asfo ai dipendenti non vaccinati contro il Covid-19: rischio di dimensionamento o decurtazione dello stipendio.

La normativa nazionale sull'obbligatorietà vaccinale per medici e operatori sanitari ha dato il via al complesso processo che ha permesso alla Regione di individuare chi, tra il personale sanitario, non si è ancora sottoposto all'immunizzazione. Sono dunque partite le prime raccomandate da parte dell'Azienda Sanitaria del Friuli Occidentale, che concedono 5 giorni al personale non vaccinato per spiegare il motivo della scelta, che sia per ragioni mediche o per rifiuto alla vaccinazione. In seguito, sempre secondo la normativa nazionale, i datori di lavoro potranno prendere provvedimenti verso i dipendenti non immunizzati, decidendo se dimensionarli, se metterli in ferie forzate oppure se decurtare il loro stipendio.

È un provvedimento che lede la libertà di scelta personale? Lo abbiamo chiesto all'Avvocato, specializzato nel diritto al lavoro, Manuela Scuccato:

Il testo unico sulla sicurezza nel mondo del lavoro prevede che sia il datore di lavoro a procurare il vaccino per i lavoratori che non sono immuni da quell'agente biologico che è presente nella lavorazione, però non sancisce l'obbligo per questi lavoratori a sottoporsi al vaccino. Tuttavia, nell'ambito di questa epidemia che ci ha coinvolti, il nostro governo ha deciso di introdurre un obbligo nell'ambiente sanitario. Questo perché (se i sanitari non si rendono immuni al contagio) quel tipo di attività che svolgono non può più essere svolta garantendo la sicurezza agli utenti”.

La nostra costituzione stabilisce il principio fondamentale della libertà (…), ma anche l'obbligo della solidarietà. Che non dobbiamo dimenticare. Al di là di ciò, bisogna dire che questa norma, se parametrizzata al nostro sistema normativo desta non pochi sospetti di costituzionalità, proprio perché inoculare un soggetto con una sostanza che quel soggetto non vuole ricevere, possiamo dire che stride con la libertà di quel soggetto. Però se la guardiamo dal punto di vista dell'obbligo di solidarietà nell'ambito della nostra collettività, effettivamente quest'obbligo può essere considerato costituzionale, limitatamente all'ambito sanitario, dove il contatto tra i soggetti può mettere gli stessi in pericolo. Inoltre, in questo momento, il bene della salute, che è un bene costituzionalmente garantito come la libertà, viene in posto in primo piano”.

Confidiamo però che il governo non si spinga, con un atto di imperio, ad estendere questo obbligo anche ad altri siti produttivi, perché allora non vivremmo più in uno stato democratico, ma in uno Stato di polizia”.