IUS SCHOLAE E CANNABIS SPACCANO LA MAGGIORANZA, SI ACCENDE IL DIBATTITO POLITICO

Con lo ius scholae si concederebbe il diritto di cittadinanza ai figli di immigrati che abbiano completato un ciclo scolastico di almeno 5 anni

IUS SCHOLAE E CANNABIS SPACCANO LA MAGGIORANZA, SI ACCENDE IL DIBATTITO POLITICO

Esplodono le contrapposizioni nella Maggioranza di Governo sulle proposte di legge che riguardano lo ius scholae, ovvero il diritto di cittadinanza ai figli di immigrati che abbiano completato un ciclo scolastico di 5 anni, e la legalizzazione della cannabis. I due temi hanno accesso il dibattito politico e stanno facendo vacillare il governo.

Nel dettaglio, lo ius scholae è differente dallo ius soli, diritto di cittadinanza acquisito con la nascita sul territorio, e dallo ius sanguinis, principio attualmente in vigore in Italia, per cui è cittadino italiano chi “eredita il sangue” da almeno un genitore in possesso della cittadinanza. Secondo questo principio, gli stranieri che fanno ingresso nel paese possono richiedere la cittadinanza solo dopo 10 anni di permanenza continuativa, e i figli devono aspettare la maggiore età, dimostrando di essere residenti in Italia ininterrottamente dalla nascita.

Secondo la proposta di ius scholae, invece, un minore straniero, che abbia fatto ingresso in Italia entro i 12 anni di età, avrebbe diritto alla cittadinanza italiana dopo aver frequentato regolarmente, e senza interruzioni, per almeno 5 anni, uno o più cicli scolastici o percorsi di formazione professionale riconosciuti dal sistema nazionale di istruzione. Inoltre, affinché il o la giovane ottengano la cittadinanza, i genitori, purché entrambi residenti in Italia, dovranno presentare una ‘dichiarazione di volontà’ entro il compimento della maggiore età del figlio.

Per quanto riguarda il tema della cannabis, si andrebbe verso un okay per la coltivazione e detenzione per solo uso personale, di massimo 4 piante di cannabis finalizzate alla produzione di sostanza stupefacente. Sarebbe poi previsto un aumento della pena sia detentiva che pecuniaria attualmente prevista per attività illecite di cessione o commercializzazione di droghe “leggere”, che di fatto sarebbero legalizzate per uso personale.

Le posizioni sui due disegni di legge vedono da un parte il centrodestra che, compatto, si dice contrario, in quanto – hanno detto i portavoce – “gli italiani hanno problemi ben più gravi da affrontare, tra il caro carburanti e la crisi economica”. Posizioni diametralmente opposte quelle di Pd, con Leu e Italia Viva, e il Movimento 5 stelle, che in particolare spingono per il via libera per la legge sulla cittadinanza “attesa ormai da decenni”.

Rimandato alla prossima settimana l’esame alla Camera di entrambe le proposte.