IMMIGRAZIONE: IL VENETO NEGLI ULTIMI 20 ANNI HA ACCOLTO 517MILA IMMIGRATI REGOLARI, ORA RESIDENTI

 

Il Veneto è tra le regioni italiane che meglio, nel corso del tempo, ha saputo integrare i flussi migratori giunti sul territorio. A specificarlo, ufficialmente, le stime snocciolate dall'assessore regionale ai flussi migratori, Manuela Lanzarin, nel corso dell'ultima Consulta regionale per l’immigrazione.

Negli ultimi 20 anni, secondo le stime, il Veneto ha integrato 517 mila immigrati regolari, ora residenti, un numero che corrisponde al 10,4 per cento della propria popolazione. Secondo l'assessore sono alti i rischi creati dall’attuale emergenza creata dal Ministero degli Interni, che ha sinora inviato oltre 28 mila richiedenti asilo in Veneto, facendolo diventare la terza regione in Italia dopo Sicilia e Lombardia per numero di arrivi. "Sono un freno -dice Lanzarin- al processo di integrazione e l’avvio di una ‘guerra tra poveri’ che fa retrocedere, nella scala sociale, quanti si sono già regolarmente inseriti, hanno trovato lavoro, hanno messo su casa e famiglia e sono ormai parte attiva del nostro tessuto produttivo e del nostro sistema di welfare”.

Al centro dei lavori della Consulta la gestione e la pianificazione dei fondi FAMI (fondi ministeriali per l’asilo, la migrazione e l’integrazione) e regionali, che quest’anno mettono a disposizione degli immigrati regolari in Veneto quasi 3,5 milioni di euro, dedicati a finanziare il sostegno e la mediazione scolastica, i servizi per l’integrazione, l’informazione, la partecipazione culturale e percorsi di educazione civica e di partecipazione sociale.

“Tra i nuovi arrivi solo 1 su 3 ha i requisiti per essere accolto come profugo – ha puntualizzato Manuela Lanzarin, ricordando il protocollo sottoscritto insieme a Lombardia e Liguria e presentato ieri alla Commissione immigrazione della Conferenza delle Regioni – Il Veneto è disponibile ad aiutare chi ne ha effettivamente diritto alla protezione internazionale, ma non può e non vuole mettere in crisi il proprio sistema di welfare per dare ospitalità a chi non ne ha diritto”.