Piogge scarse nell'ultimo semestre, depositi di neve sempre più ridotti e portate delle maggiori aste fluviali con trend negativo. Questo il quadro con cui il Veneto fa i conti sul tema della siccità. Tanto che la Regione ha firmato la dichiarazione dello stato di crisi idrica.
L’ordinanza individua le misure necessarie a fronteggiare la situazione. Tutti gli utilizzatori di acqua, e in particolare gli operatori del settore agricoltura, i soggetti che irrigano giardini e parchi e i titolari di concessioni a derivare dovranno prodigarsi in ogni iniziativa necessaria per un uso parsimonioso e sostenibile dell'acqua.
I Consorzi di bonifica dovranno dare priorità al servizio irriguo nelle aree dotate di impianti a maggior efficienza, tenendo conto anche delle colture e della loro fase fenologica.
Ai gestori di manufatti, con capacità di regolazione e invaso, viene richiesto di trattenere la risorsa idrica allo scopo di renderla fruibile nel periodo estivo. L’ordinanza stabilisce inoltre che le strutture acquedottistiche procedano con una gestione razionale, rinviando le operazioni di manutenzione delle reti e degli impianti che comportano consumi aggiuntivi di acqua, salvo situazioni necessarie per motivi di igiene pubblica.
Chiesto infine un tavolo tecnico tra Autorità distrettuale, Regione e Province autonome di Trento e di Bolzano per definire una gestione sovraregionale della crisi in atto, per affrontare in ogni suo aspetto e in maniera organizzata, congiunta e coordinata le problematiche connesse ai rilasci di risorsa idrica.