TURISMO E RISTORAZIONE: LA PANDEMIA HA CANCELLATO UN TERZO DEL FATTURATO DI ALBERGHI E RISTORANTI

In FVG si registra un calo di introiti pari al 33,9% rispetto al periodo pre-Covid

TURISMO E RISTORAZIONE: LA PANDEMIA HA CANCELLATO UN TERZO DEL FATTURATO DI ALBERGHI E RISTORANTI

La pandemia ha colpito duramente il mondo della ristorazione e del turismo: nei bilanci del 2020 un terzo del fatturato per la maggior parte delle imprese è andato perduto. Il Friuli Venezia Giulia ha registrato un calo degli introiti più contenuto, che si attesta al 33,9% in meno rispetto al periodo pre-covid.

La fotografia di una situazione già notoriamente difficile, viene dalla Fondazione Nazionale Commercialisti, che ha pubblicato un report. Nel Nord-Est, le performance peggiori hanno riguardato il Veneto, con -48,7 % dei ricavi da aprte di alberghi e ristoranti. E' andata comunque peggio a Lazio (-51,9%) e Basilicata (-49,9%).

Per quanto riguarda i singoli comparti, quelli più colpiti sono le strutture ricettive, con una riduzione del 55,7% del fatturato. Il calo più contenuto è rappresentato dalle aree di campeggio, -38,8%. I ristoranti e le attività di ristorazione mobile hanno fatturato -39,9%, mentre bar ed esercizi simili -38,3%. Infine i catering -36,7%.

Solo il 41% delle società del settore hanno chiuso il bilancio 2020 in utile. Un calo notevole rispetto al 2019, se si considera che a chiudere con il segno + sono state oltre il 60%.

E' inoltre importante evidenziare che il comparto, a livello nazionale, ammonta a 18miliardi di euro, e rappresenta un'importante fetta del PIL. Inoltre, il settore conta oltre 390mila lavoratori, tra dipendenti fissi, stagionali e a chiamata.

Secondo i dati forniti dall'Osservatorio dei Commercialisti, in FVG il valore della produzione del comparto, compresi bar e pubblici esercizi, nell'anno della pandemia, è stato pari a 389milioni 401mila euro, corrispondente al -30,1% riuspetto all'era pre-covid. Il valore aggiunto è stato pari a 130milioni 976mila euro, -38,5% rispetto al 2019, e i dipendenti solo diminuti del 14,1%.