Su questo versante Unionmare Veneto aveva presentato ufficialmente una istanza, appellandosi ad una legge vigente. "La nostra istanza – spiega il presidente di Unionmare Veneto, Berton – partiva da due riferimenti normativi importanti: la Legge Finanziaria del 2006 e un articolo del codice della navigazione che identificano la possibilità di richiedere la riduzione del canone demaniale per una minore fruizione del bene demaniale oggetto della concessione stessa. E’ del tutto evidente che la stagione 2020 non solo è partita in ritardo di oltre un mese rispetto ai tempi consueti, ma è stata fortemente condizionata dall’emergenza epidemiologica che, ad inizio stagione, era ancora in corso. Com’è possibile che l’Agenzia del Demanio non abbia tenuto conto di queste oggettive defezioni, facilmente riscontrabili, che abbiamo avuto nella stagione appena conclusa?".
Con grande senso di responsabilità il comparto turistico, balneare nella fattispecie, del Veneto, da Bibione ad Albarella, aveva riavviato la grande macchina del turismo, garantendo anche la continuità occupazionale. "Abbiamo permesso a migliaia di lavoratori di trovare ancora occupazione nel turismo, nonostante le molte difficoltà e questa è stata la risposta della burocrazia".