IL BOLLETTICO SOCIO ECONOMICO DEL VENETO: "IL CONFLITTO IN UCRAINA CAMBIA LE PREVISIONI SUL PIL REGIONALE"

 

Il peso della crisi Ucraina si fa sentire in Italia e anche in Veneto. Dopo la netta ripresa del Pil regionale a +7,2% nel 2021 rispetto allo shock vissuto dal sistema economico nel 2020, ora si decelera: le previsioni di fonte Prometeia relative al 2022 prospettano una crescita del PIL veneto del 2,4 per cento e di quello nazionale +2,2%. L’Ufficio Statistica della Regione del Veneto nel “Bollettino socio-economico del Veneto - I principali dati congiunturali” (Aprile 2022) pubblicato oggi scatta una fotografia della regione alla luce del nuovo quadro internazionale. Frenano anche i consumi delle famiglie e gli investimenti fissi lordi in Veneto: alla crescita rispettivamente del 4,7 per cento e del 17,5 per cento nel 2021, si contrappongono le nuove stime prevedendo un aumento per il 2022 rispettivamente del 2,2 e del 6,5 per cento. Bisogna attendere i prossimi mesi, invece, per capire le conseguenze delle recenti tensioni sui mercati delle materie prime dovute al conflitto in corso.

Il nuovo Bollettino fa il punto anche dei segnali positivi registrati lo scorso anno. A iniziare dalle esportazioni che nel 2021 in Veneto sono ripartite con valori superiori anche ai livelli pre-pandemia (+7,8% rispetto al 2019 e +16,7% sul 2020) con un ruolo di traino delle produzioni metallurgiche, ottica e apparecchiature meccaniche. I mercati di destinazione sono quello tedesco (13,9%), francese (11%) e statunitense (9,1%), mentre resta stabile il valore dell’export verso il Regno Unito (+0,8% rispetto al 2020).

Il 2021 è stato l’anno della ripresa del turismo con un +55,8 per cento delle presenze rispetto all’anno precedente (ma -28,9% rispetto al 2019). In buona parte il merito è degli italiani che nel 2021 hanno fatto registrare, quanto a presenze, numeri paragonabili al 2019 (-3,1%). Rilevanti sono i numeri del turismo intraregionale: i veneti hanno trascorso nel 2021 più di 8 milioni di notti in località della propria regione (+19,1% rispetto al 2020 e +11,2% rispetto al 2019). Il Veneto è la regione più scelta dagli italiani a livello nazionale dopo l’Emilia-Romagna (13% delle presenze). Cresce anche la spesa sostenuta dai turisti in Veneto: 3,2 miliardi di euro, (+40,2 % rispetto al 2020).

Nel 2021 i dati Istat mostrano una ripresa sul fronte dell’occupazione in Veneto: crescono le occupate donne (+2,4% rispetto al 2020) e il tasso totale di disoccupazione regionale si attesta al 5,5 per cento, un valore che però va letto insieme al dato sugli inattivi che seppur in diminuzione (-0,5% nel 2021 rispetto al 2020) può risentire ancora della crescita del 2019 (+7,1% la variazione 2021/2019).Apertura positiva nel mercato del lavoro veneto per il 2022. A dirlo sono i numeri di Veneto Lavoro che registrano nel primo trimestre oltre 152 mila assunzioni (+45% rispetto al 2021 e +21% rispetto al 2020). Sono a +52 per cento sul 2021 le assunzioni a tempo indeterminato e +42 per cento quelle a tempo determinato, mentre quelle in apprendistato +41 per cento. Per lo più vengono assunti italiani (70%), uomini (60%) e adulti per oltre la metà (un terzo i giovani). A trainare il bilancio occupazionale sono le province di Venezia e Verona grazie alla ripartenza del turismo. Le assunzioni nei soli servizi turistici sono a +273,7 per cento nel 2022 rispetto al 2021 e +73,4 per cento nei servizi.