VENETO ORIENTALE, LA FONDAZIONE THINK TANK NORDEST: "LA PANDEMIA HA MESSO IN LUCE LE CRITICITA' DI QUESTO TERRITORIO"

VENETO ORIENTALE, LA FONDAZIONE THINK TANK NORDEST:

Un calo nelle nascite e soprattutto nelle imprese. Sono queste le criticità messe in luce dalla pandemia in Veneto Orientale e fotografate dall'ultima indagine eseguita dalla Fondazione Think Tank Nordest. Ci sono i punti deboli, ma anche quelli di forza, come il turismo e la necessità di ripartire da una fattiva collaborazione tra pubblico e privato.

Il primo tema analizzato dallo studio della Fondazione è quello demografico. Al 31 dicembre 2020 la popolazione di quest'area del Veneto è di 234.622 abitanti, un dato in calo rispetto al 2010: oltre 1.000 residenti in meno, pari allo 0,4%. L’analisi territoriale mostra però un Veneto Orientale diviso in due aree: da una parte il Portogruarese con una significativa flessione demografica (-3%), dall’altra il Sandonatese in crescita (+1,4%). Tra i 22 Comuni, solo 5 registrano un trend positivo: Jesolo (+5,6%), San Donà di Piave (+3,3%), Noventa di Piave (+3,1%), Cavallino-Treporti (+1,8%) e Torre di Mosto (+1,5%).

La Fondazione ha preso quindi in esame l’andamento delle imprese. A fine 2020, le imprese attive sono 21.516, contro le 22.895 di fine 2010: si tratta di un calo del 6%, in linea con il dato del Veneto (-6,5%), ma superiore a quello del Veneziano (-4,2%). Anche in questo caso, è il Portogruarese a registrare la performance peggiore (-10,8%), ma è negativo anche il trend del Sandonatese (-2,6%). Solo Cavallino-Treporti e Noventa di Piave mostrano un andamento positivo.

Dati preoccupanti arrivano poi dal tasso di disoccupazione, che in Veneto Orientale si attestava al 9,2% nel 2019 (ultimo dato disponibile), un valore nettamente superiore alla media del Veneto (7,6%). I dati relativi al reddito Irpef medio per contribuente ed al valore aggiunto medio per addetto sono poi di gran lunga inferiori alla media regionale.

Nel Veneto Orientale non mancano però le eccellenze: nel 2019, prima della pandemia, si registrarono circa 23 milioni di presenze turistiche e le spiagge di Cavallino, Bibione, Jesolo e Caorle sono stabilmente tra i luoghi più visitati del Paese.