PORDENONE: SIGILLI DELLA POLIZIA A 7 CENTRI MASSAGGI CINESI

PORDENONE: SIGILLI DELLA POLIZIA A 7 CENTRI MASSAGGI CINESI

Blitz della polizia di stato a Pordenone, sigilli a sette centri massaggi cinesi. Ieri pomeriggio, infatti, gli agenti della Questura della città sulle rive del Noncello hanno provveduto ad effettuare alcuni controlli in ben sette attività ubicate nel capoluogo, riscontrando numerose e trasversali violazioni in materia di autorizzazioni amministrative. In primis strumentazioni ricomprese nella tipologia di centri estetici e carenze dal punto di vista igienico-sanitario. In violazione di qualunque regolamento di edilizia privata ed urbanistica, sono stati riscontrati dagli agenti strutturali modifiche intese alla realizzazione di pareti e camere.

 

Emblematico al riguardo quanto trovato nel centro massaggi di viale Trento dove all’interno erano stati realizzati tre camere, con predisposizione all’interno di ognuno di esse di letti matrimoniali ad una piazza e mezzo. Sono poi spuntate irregolarità lavorative: in un’attività sono state trovate della cittadine cinesi in qualità di lavoratrici in nero. Accertata anche l’ assenza di formazione professionale in materia di abilitazione alla manipolazione e pratica di tecniche di massaggiatorie.

 

Quindi sistemazioni d’uso non rispettose, come nel caso di un centro massaggio che risulta essere ancora una “macelleria”, trasformata ed adattata in una struttura per massaggi abusiva. Le strutture a cui sono stati posti i sigilli sono quella situata in piazza Celso Costantini, viale delle Grazie, via Carnaro, due in viale della Libertà e infine via Udine e via Trento. I provvedimenti di chiusura sono quindi stati notificati nella nottata scorsa in Questura a cura del personale della Divisione Polizia Amministativa.

 

 Le 10 ragazze cinesi, aventi un età ricompresa tra i 20 e 30 anni sono state accompagnate in Questura e sottoposte a fotosegnalamento e l’Ufficio Immigrazione della Questura ha già avviato i rispettivi iter amministrativi per la revoca dei permessi di soggiorno.Gli accertamenti, fa sapere la polizia, proseguono anche in ordine alla regolarità e titolarità dei contratti di locazione degli stabili, all’interno dei quali tali attività abusi di protraevano da diversi anni.Trovati anche flussi di denaro e di transazioni economiche verso i paesi di origine.