Sono questi i risultati della prosecuzione, da parte della guardia di finanza di Pordenone, dell'operazione "Car Lifting", l'indagine che ha visto le fiamme gialle concentrarsi nei confronti di un sodalizio criminale dedito al commercio online di autovetture di lusso di provenienza tedesca come Porsche, Mercedes, Audi e Bmw. Su delega della Procura della Repubblica di Udine i baschi verdi di Pordenone hanno proseguito le indagini sia in Italia che all'estero.
Nel primo filone erano stati indagati 18 soggetti in tutto il bel Paese, di cui 5 destinatari di provvedimenti cautelari personali, senza dimenticare i provvedimenti di sequestro per un equivalente di circa 5milioni di euro. Ebbene, a indagini più approfondite, è emerso, secondo le fiamme gialle, come il sodalizio operasse in tutta Italia nella commercializzazione di auto di lusso nella più totale inosservanza degli obblighi fiscali, quantificando ricavi non dichiarati per 35milioni e 870mila euro, con un'Iva evasa di oltre 7milioni. Inoltre, grazie ad alcune agenzie di pratiche automobilistiche, il cui ruolo è al vaglio degli inquirenti, la struttura riusciva, presso alcuni uffici del Dipartimento Trasporti Terrestri (Treviso, Roma, Latina e Palermo) a sottrarsi alle disposizioni di legge cosiddette "antiveasive", che non consentono l'immatricolazione di veicoli usati di provenienza comunitaria (e quindi il rilascio dei libretti di circolazione e delle targhe) senza il preventivo assolvimento degli obblighi di versamento dell'Iva. Per aggirare la corretta procedura di immatricolazione venivano attuate, secondo le fiamme gialle, modalità truffaldine mediante la presentazione di documentazione falsa, nonchè contraffacendo degli ignari soggetti acquirenti. Oltre all'evasione fiscale sono stati quantificati ulteriori illeci introiti per oltre 2milioni di euro attinenti ai versamenti corrisposti dagli acquirenti per vendite di autoveicoli mai concluse.
Il Gip, su richiesta della Procura, ha emesso altri due provvedimenti di arresto nei confronti di altrettanti membri del sodalizio criminale, già eseguiti dalla guardia di finanza. Attualmente gli indagati sono 20 soggetti residenti nelle province di Pordenone, Udine, Roma, Latina, Palermo, Treviso, Gorizia e Padova. Sequestrati beni e valori per circa 3milioni e 500mila euro.