OMICIDIO MENNELLA: CONFERMATI I 20 ANNI DI CARCERE PER L'EX MARITO DELLA VITTIMA

OMICIDIO MENNELLA: CONFERMATI I 20 ANNI DI CARCERE PER L'EX MARITO DELLA VITTIMA

Confermati i vent’anni di carcere ma  triplicati i risarcimenti per i familiari della vittima, tra cui i due figli minori. Oggi, 12 dicembre 2019, dopo più di tre ore di camera di consiglio, la prima corte penale della Corte d’Assise d’Appello di Venezia, presieduta dal giudice Antonio Liguori, ha pronunciato la sentenza d’appello nei confronti di Antonio Ascione, il pizzaiolo di Torre del Greco che il 23 luglio 2017 ha ucciso l’ex moglie Maria Archetta Mennella, pure lei torrese e che aveva solo 38 anni, nella casa di Musile di Piave, nel Veneziano, dove la donna si era trasferita.


I giudici hanno mantenuto nella sua interezza l’impianto della sentenza di primo grado con cui, il 4 ottobre 2018, il giudice del Tribunale lagunare aveva condannato l’omicida a vent’anni di reclusione. Non è stato accolto il ricorso presentato dal Pubblico Ministero della Procura veneziana titolare del procedimento penale contro l’esclusione dell’aggravante dei futili motivi, che quindi non è stata riconosciuta, ma sono stati respinti anche i motivi dell’appello proposto dal difensore di Ascione: sono stati confermati sia gli episodi delle minacce aggravate con il coltello nei confronti di Maria Archetta verificatisi pochi giorni prima del crimine, sia, soprattutto, l’aggravante della minorata difesa della vittima.. La vicenda processuale, peraltro, finirà qui: la difesa, a meno di ripensamenti, non farà ricorso in Cassazione.

 

La sentenza di primo grado è stata invece completamente riformata agli effetti della responsabilità civile essendo stato accolto in toto l’appello proposto dalle parti civili. La Corte d’Appello ha infatti triplicato le provvisionali immediatamente esecutive stabilite in origine, stabilendo un risarcimento di 150mila euro (contro 50mila) per i due figli della coppia, di centomila euro (contro 30mila) per la mamma di Maria Archetta Mennella e di 60mila euro (contro 20mila) per le sorelle e il fratello.