Si è concluso sabato sera intorno alle 20, il complesso intervento che ha richiesto l'impegno del Soccorso Alpino e Speleologico sotto la cima del Monte Domanzon, nelle Dolomiti Friulane, a 1968 metri.
A richiedere aiuto sono stati tre escursionisti friulani, uno del '52 di Treppo Grande, uno del '68 di Udine, e uno di San Daniele del '74. I tre erano partiti da Forcella Clautana per salire il Monte Domanzon lungo un itinerario non battuto, dove normalmente passano i cacciatori, lontano quindi da percorsi noti e a cinque/sei ore di cammino dal fondovalle. Gli escursionisti si trovavano su un tratto di cresta sotto la cima
della montagna e, un po' per la spossatezza un po' per la nebbia che per lunghi momenti impediva la visibilità e quindi impediva di proseguire il percorso, hanno chiesto di essere recuperati, considerata anche l'ora tarda.
Sul posto è stato inviato dalla Sores l'elicottero della Protezione Civile che ha imbarcato al campo base di Claut tre soccorritori e li ha portati in quota, sbarcandoli a circa trecento metri di distanza dagli
escursionisti, nell'unico punto in cui era possibile effettuare uno sbarco in hovering - ovvero con un pattino del velivolo poggiato a terra - e in una fortunata finestra di visibilità nella nebbia.
I tre soccorritori sono riusciti ad arrivare con cautela fino al punto in cui si erano bloccati gli escursionisti, ma per proseguire negli ultimi 100 metri, sono stati costretti ad attrezzarsi con chiodi e altre protezioni.
Questa zona infatti si trovava in un versante molto ripido con tratti erbosi e pieno piccole rocce, che potevano costituire un pericolo anche per i soccorritori.
Gli escursionisti erano molto provati ma si sono dimostrati collaborativi. A quel punto si è dovuta attendere una successiva e altrettanto fortunata finestra di visibilità nella nebbia per il recupero. Il pilota ha effettuato una prima rotazione in cui sono stati imbarcati gli escursionisti che, per consentire il tempestivo recupero dei tre soccorritori, sono stati temporaneamente sbarcati a Casera Pradut per consentire all'elisoccorso di ritornare in quota in poco tempo. Una volta recuperati, i soccorritori insieme agli escursionisti sono stati portati a valle.