DISTRETTO DI PESCA DEL NORD ADRIATICO: PASSAGGIO DI TESTIMONE DAL FVG AL VENETO

Si è riunito, in videoconferenza, il Distretto di pesca del Nord Adriatico con i tre Assessori all’agricoltura e Pesca delle Regioni Veneto, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia, assieme ai rispettivi tecnici.

 

Sono stati affrontati diversi temi, in primis l’ufficializzazione del passaggio di testimone del ruolo di coordinatore del Distretto dal Friuli Venezia Giulia al Veneto, che nello specifico ha presentato una relazione tecnico scientifica sullo stato dei lavori e sulle misure di conservazione nell’area Sic-Marino, elaborata dal Dipartimento di Biomedicina comparata ed Alimentazione dell’Università di Padova.

 

“Il vero lavoro inizia ora in quanto c’è da tradurre in pratica le linee di azione che abbiamo condiviso come Distretto - commenta l’assessore regionale del FVG, Stefano Zannier -. Cedo la stecca al collega del Veneto, al quale faccio l’imbocca al lupo per questo ruolo, che sicuramente saprà svolgere con dedizione e competenza, soprattutto nel momento delicato in cui ci troviamo, a causa dell’emergenza coronavirus. Le regioni, seppur in tempi differenti, affrontano le stesse problematiche per cui esprimo la massima collaborazione nel portare avanti idee e progetti condivisi”.

 

“Da alpino di stecche ne ho ricevute, per cui ringrazio per questo passaggio di consegne e dell’investitura di coordinatore del Distretto - sottolinea Giuseppe Pan, assessore regionale veneto -. Il Distretto ha un ruolo importante perché non solo rappresenta tutto il settore della pesca della nostra area davanti alle Istituzioni e nei confronti delle marinerie, ma di fatto può essere concepito come una ‘nursery’ di tutte le specie ittiche, anche di quelle evolute”.

 

Tra le tre Regioni Alto-adriatiche la collaborazione è ormai consolidata, tanto da ritenere opportuno di allargare l’adesione anche alla regione Marche per rafforzare ulteriormente l’identità del Distretto, soprattutto in quella che è la partita dei fondi comunitari.

 

“Ci troviamo di fronte all’ennesima emergenza ed il mondo della pesca è uno dei settori che più ne stanno risentendo dopo i fermi pesca e la rimodulazione dei fondi. E’ sicuramente necessario elaborare un progetto strategico unitario e condiviso dalle tre regioni per dare un segnale forte e che permetta il rilancio della pesca - chiarisce l’assessore veneto Giuseppe Pan -. La rimodulazione dei fondi Feamp deve garantire il ristoro alle singole imprese che ora si trovano in difficoltà o quelle che intendono programmare degli investimenti. Non c’è tempo da perdere: cogliamo questa occasione per far ripartire il mondo della pesca garantendo risorse reali in tempi celeri”.

“Il settore ha grandi potenzialità - condivide l’assessore dell’Emilia Romagna, Alessio Mammi -, ma c’è ancora un enorme divari sull’utilizzo dei fondi Feamp, tra il mondo dell’agricoltura e quello della pesca. Come Distretto dobbiamo ribadire che il fondo da 500 milioni di euro a favore delle filiere in crisi debba tenere conto dei settori più danneggiati, come la pesca. La Regione Emilia Romagna esprime massima collaborazione e sinergia in tutto quello che riguarderà le ricerche, i fondi e gli strumenti da adottare. Facciamo ripartire il Paese”.

 

Tra i diversi temi affrontanti la situazione dei fondi Feamp, la necessità di sbloccare le risorse destinate al fermo pesca del 2018, l’esigenza di uno snellimento e semplificazione delle procedure per dare ossigeno alle imprese colpite dalla crisi sanitaria.