Il testo del provvedimento, firmato nella notte, non introduce grandi cambiamenti rispetto alla bozza circolata ieri.
L’Italia viene dunque divisa in tre zone: gialla, arancione e rossa, a seconda del livello di rischio. Nelle zone a massimo rischio, si tratta di un lockdown molto simile a quello della primavera: vietato ogni spostamento in entrata e in uscita dalle regioni, e anche tra comuni e province. Chiusi bar, pub, ristoranti, gelaterie e pasticcerie e tutti i negozi, tranne quelli che vendono generi alimentari. Consentiti però la consegna a domicilio e l’asporto, ma solo prima delle 22. Chiusi anche parrucchieri e centri estetici. Stop allo sport e, ma è permessa l’attività fisica in forma individuale, con l’obbligo della mascherina.
Anche nelle zone arancioni chiudono negozi, bar, pub, ristoranti, gelaterie e pasticcerie ed è vietato anche lo spostamento tra comuni, a meno che non ci siano esigenze di lavoro, studio o salute. Sono salvi però parrucchieri e centri estetici.
Nelle zone gialle infine, dove il rischio è più moderato, rimane la chiusura alle 18 per bar e ristoranti e valgono le regole che riguardano l’intero Paese. Quindi, coprifuoco dalle 22 alle 5: sono permessi solamente gli spostamenti, motivati, per motivi di lavoro o di salute. Torna anche l’autocertificazione per chi si deve muovere nell’orario del coprifuoco.
Ennesimo stop alla cultura, con la chiusura di musei e mostre. Didattica a distanza al 100% per le scuole superiori, mentre per elementari e medie l’attività rimane in presenza, con uso obbligatorio delle mascherine per tutto il tempo, sempre con l’eccezione dei bambini al di sotto dei 6 anni.
I mezzi pubblici possono operare con capienza massima al 50%. Chiusi i centri commerciali nelle giornate festive e prefestive, aperte invece le farmacie, i negozi di alimentari, le tabaccherie e le edicole. Chiudono anche i corner scommesse e giochi nei bar e nelle tabaccherie. Aperti parrucchieri e centri estetici.
Sono sospesi i concorsi pubblici e privati, con eccezione di quelli che si svolgono per via telematica e su base curriculare. Infine, a differenza di quanto previsto nell’ultima bozza, possono continuare ad operare le navi da crociera battenti bandiera italiana.