Così è accaduto ieri pomeriggio nel Veneto Orientale quando un temporale di 18 minuti ha portato distruzione nelle località di Lison Pramaggiore, Annone Veneto, Portogruaro, ma anche Musile Caposile, e Cavallino Treporti.
Colpite e compromesse le coltivazioni di mais nel momento avanzato della fioritura, così anche la soia fortunatamente in una fase di crescita in cui è ancora possibile che la pianta reagisca; a Cavallino Treporti i danni maggiori sono avvenuti alle strutture delle serre, in alcuni casi più gravi dove sono state scoperchiate e in altri con la rottura del nylon “ stamane abbiamo avuto decine di segnalazioni da parte delle aziende agricole preoccupate per le conseguenze della grandine di ieri accompagnata dal forte vento, del resto la rottura di un nylon di una serra comporta la spesa di migliaia di euro, situazione che non fa che appesantire le difficoltà in un periodo già molto complesso” commenta Marica Mazzaro segretario di zona Coldiretti Cavallino Treporti. Nella zona di Portogruaro questa mattina i tecnici sono usciti per la conta dei danni: l’intera zona del Lison Pramaggiore è stata duramente colpita, il danno ai vigneti va dal 70 al 100% In particolare nelle località di Annone Veneto, Pramaggiore e Portogruaro. “C’è molta preoccupazione per la perturbazione attesa per giovedi- afferma il presidente di Coldiretti Andrea Colla, fenomeno che potrebbe causare altre perdite, in uno scanario in cui si evidenzia già una diminuzione di grappoli sulle varietà precoci (Pinot, Chardonnay) ma anche, a livello locale per la varietà Glera”. La produzione quest’anno – sottolinea la Coldiretti - si stima in calo del 5-10% a livello locale, ma molto dipenderà sia dall’evoluzione delle temperature che influiscono sulla maturazione sia dall’assenza di nubifragi e grandinate che, come abbiamo visto, hanno un impatto devastante sui vigneti e sulle quantità prodotte. Durante il primo periodo del ciclo vegetativo si sono avute abbondanti precipitazioni e temperature sotto la media stagionale. La situazione meteo si è poi stabilizzata e dal mese di maggio le temperature sono risalite a valori normali. Nei mesi di maggio e giugno il passaggio di perturbazioni ha creato fenomeni atmosferici anche di intensità, colpendo a macchia di leopardo il territorio del Veneto Orientale, con grandinate che in zone molto limitate hanno determinato perdite di produzione significative. Attualmente la maturazione delle uve precoci, anche a seguito delle temperature attuali, è prevista per i primi di settembre con un ritardo di 10-15 giorni circa rispetto alla vendemmia 2020.