COMMEMORAZIONE DEI DEFUNTI, QUASI TUTTI ESAURITI I CRISANTEMI IN VENETO

“La gente è tornata a comprare fiori e possiamo dire che il periodo buio è quasi alle spalle", sottolinea Claudio Padovani, presidente dei florovivaisti di Confagricoltura Veneto.

COMMEMORAZIONE DEI DEFUNTI, QUASI TUTTI ESAURITI I CRISANTEMI IN VENETO
A pochi giorni dalla commemorazione dei defunti sono quasi già tutte esaurite le produzioni venete di fiori recisi e in vaso. Un momento di rimonta, rispetto a un anno fa, quando con i lockdown si era registrato un forte calo di clientela perfino nei periodi legati a ricorrenze e festività.

“La gente è tornata a comprare fiori e possiamo dire che il periodo buio è quasi alle spalle – sottolinea Claudio Padovani, presidente dei florovivaisti di Confagricoltura Veneto -. In questi giorni c’è stata molta clientela che è venuta a scegliere il colore e la tipologia della pianta da portare ai propri defunti. Chi ha prodotto i crisantemi sta vendendo tutto, ma vanno molto anche i ciclamini e le rose. La festività di Ognissanti rimane ancorata nelle abitudini della gente e anche quest’anno non fa eccezione”.

La commemorazione dei defunti rappresenta per le aziende florovivaistiche un momento importante in termini di introiti. Ma in generale tutto ha ripreso a girare. “Sono ripartite le cerimonie, soprattutto matrimoni, battesimi e cresime – sottolinea Claudio Previatello, responsabile nazionale del settore florovivaismo dei Giovani di Confagricoltura e presidente dei Giovani di Confagricoltura Rovigo -. Siamo però ancora distanti dai livelli di due anni fa e staremo a vedere come andranno dicembre e i primi mesi dell’anno.  Inoltre i problemi sono ancora tanti. Uno è legato all’approvvigionamento del materiale, compresi vasi e torbe, che fatichiamo a trovare e sono sempre più costosi. Poi pesa il forte aumento dei costi di produzione, soprattutto per quanto riguarda gas e gasolio. Ci troviamo di fronte a costi insostenibili non solo per quanto riguarda il riscaldamento delle serre, ma anche per far andare i macchinari. Aumenti esagerati, che ci stanno mettendo in grande difficoltà”.

I dati numerici del comparto sono comunque favorevoli. Per la prima volta in dieci anni il numero di aziende venete non è diminuito, ma si è mantenuto invariato a 1.417 unità (dati 2020 Veneto Agricoltura). In lieve ripresa la superficie florovivaistica, che viene stimata in circa 2.500 ettari (+1,6%). La produzione complessiva regionale è salita a circa 1,89 miliardi di piante (+16%), quasi esclusivamente dovuta all’incremento della produzione vivaistica orticola. La provincia di Padova, con 434 unità (- 0,5%) concentra il 30,6% delle aziende regionali, seguita da Treviso (312 unità, invariate), Verona (222 aziende, +1,4%) e Venezia (193 aziende, -3%). In leggero incremento il numero di aziende nelle altre province: Vicenza (120 aziende, +1,7%), Rovigo (90 aziende, +1,1%) e Belluno (46 unità, +2,2%).