È 31 dicembre 2019 quando le autorità sanitarie della città cinese comunicano all’Organizzazione Mondiale della Sanità di aver riscontrato diversi casi di una misteriosa polmonite. Inizia così l’epidemia del virus ora conosciuto come Covid-19, che in un anno si è diffuso in tutto il mondo, mettendo a dura prova il sistema sanitario e uccidendo quasi 2 milioni di persone.
Gennaio 2020: vengono rilevati i primi casi fuori dalla Cina e arrivano le prime vittime, ma il resto del mondo continua ad osservare in silenzio. La città della Provincia di Hubei entra in lockdown e vengono annullati tutti i festeggiamenti per il capodanno cinese. L’Italia sospende tutti i voli da e per la Cina.
Il 31 gennaio sono confermati i primi due casi di Coronavirus nel territorio italiano: si tratta di due turisti cinesi a Roma. Da lì a poco il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte avrebbe annunciato l’emergenza sanitaria. A febbraio il primo paziente covid italiano: un 38enne di Codogno. In poche ore vengono registrate le positività di altre 14 persone. La prima vittima italiana è un 78enne di Vo’ Euganeo, deceduto nella terapia intensiva dell’ospedale di Schiavonia a Padova. Il governo stabilisce alcune zone rosse tra Lombardia e Veneto, mentre il resto d’Italia prosegue ogni attività normalmente.
A marzo la situazione precipita. I casi aumentano, i decessi anche. Il personale sanitario è in sofferenza e le terapie intensive sono sature. Il presidente Conte annuncia un lockdown per l’intera nazione: le città si svuotano, le persone non escono dalle loro case. L’Italia è il primo tra i paesi occidentali ad adottare misure così restrittive. A fine mese vengono registrarti 86 mila casi. Il 27 marzo il numero dei morti in 24 ore arriva a 969, è il numero più drammatico dall’inizio della pandemia.
La curva dei contagi comincia a scendere lentamente ad aprile: i ricoverati in terapia intensiva calano e si comincia a percepire la luce in fondo all’oscuro tunnel della prima ondata. Gli Italiani sono comunque costretti a festeggiare la Pasqua lontani dai propri familiari. Nel frattempo, termina il lockdown a Wuhan, epicentro della pandemia in Cina, dopo 76 giorni dall’entrata in vigore delle misure di contenimento.
Il 20 aprile, per la prima volta dall’inizio dell’epidemia, la Penisola registra una diminuzione del numero dei positivi: 20 in meno rispetto al giorno precedente. Nel frattempo l’epicentro dell’epidemia si sposta negli Stati Uniti e in America Latina, dove i contagi, e i morti, aumentano in maniera esponenziale.
Dal 04 maggio, l’Italia comincia la sua riapertura: è l’inizio della fase 2. Gli italiani possono incontrare i propri congiunti ed entro la fine del mese si vede la ripartenza di tutto il paese. In vista dell’estate cadono molte restrizioni e i mesi successivi regalano sprazzi di normalità. Le terapie intensive si svuotano e i nuovi casi giornalieri scendono a un centinaio. Il 29 luglio i ricoverati in terapia intensiva per coronavirus sono “solo” 38; il 03 aprile erano 4068.
Con la metà di agosto la curva dei contagi comincia a risalire: chiudono le discoteche e la mascherina è di nuovo obbligatoria dalle 18 alle 06 del mattino. La situazione nella Penisola però pare sotto controllo rispetto agli altri paesi europei. A settembre torna a suonare la campanella e, tra non poche difficoltà, riaprono le scuole. Si comincia anche a parlare di un vaccino che potrebbe iniziare ad essere somministrato entro la fine dell’anno.
Con ottobre il paese entra nel pieno della seconda ondata: i contagi crescono in modo preoccupante e la pressione sugli ospedali torna a farsi sentire. C’è il sentore che il governo voglia mettere in atto misure più restrittive per evitare un picco di ricoveri. La giornata peggiore è il 31 del mese, con 31.756 nuove positività registrate. Esplode la rabbia in alcune città e cominciano le proteste contro i nuovi dpcm. Il 04 novembre l’Italia viene divisa in zone sulla base delle regioni più a rischio.
È proprio novembre il mese più buio: la penisola è letteralmente travolta dalla seconda ondata. Il picco massimo di positività arriva il 13 del mese, con 40.902 nuovi contagi. In molte regioni la soglia critica dei posti di terapia intensiva viene abbondantemente superata.
A dicembre viene registrata l’efficacia del vaccino anti-covid prodotto dal colosso farmaceutico americano Pfizer insieme a quello tedesco BioNTech. Il giorno dell’Immacolata, nel Regno Unito viene iniettata la prima dose ad una 90enne inglese, ospite di una casa di risposo. Poco dopo torna il panico in Europa quando viene data notizia di una variante del virus, più contagioso di quello noto. Nonostante tutto, con gli ultimi giorni del 2020 comincia la campagna vaccinale in Europa. Una campagna che regala speranza a tutto il mondo di vedere presto la fine di questa pandemia.