ODERZO: SILVIA MARANGONI, SILVIA SERAFINI, MARCO MIAN, RICCARDO PIVETTA e TOBIA PISANI - INSIEME A “TOGETHER WE CAN”:

Lo sport lontano dai clamori, quello che non si espone al gossip, che non usa ingaggi milionari, ma che crede fortemente nel suo valore culturale e sociale, si è dato appuntamento giovedì 12 settembre nella serata “Together we can”, per presentarsi e dialogare con la comunità. La serata, organizzata dall’A.S.D. Pallamano Oderzo in collaborazione con la Fondazione Oderzo Cultura, si aprirà alle 19.30 presso Palazzo Foscolo ad Oderzo (TV). Nel frattempo sono arrivate le adesioni degli atleti che interverranno nel corso della tavola rotonda. La pluricampionessa mondale di pattinaggio artistico Silvia Marangoni, la vicecampionessa europea di Skyrace Silvia Serafini, ex pallamanista, Marco Mian campione italiano di basket con la Benetton Treviso, Riccardo Pivetta giovane astro delle nazionali di pallamano e di beach hanball e Tobia Pisani recentemente convocato in nazionale di beach handball, hanno accettato la proposta di parlare della loro esperienza dai campi e dalle palestre di Oderzo e dintorni, fino alle arene sportive nazionali, europee e mondiali. Questi atleti, oggi orgoglio nazionale, hanno mosso i primi passi nelle loro discipline sportive grazie alla passione, all’entusiasmo ed alla fiducia di piccole società e associazioni sportive locali cui sono legati tutt’ora e che non dimenticano. Accanto a loro ci saranno medici, allenatori, presidenti di società sportive, imprenditori che nello sport hanno deciso d’investire, per portare la loro testimonianza e svelare quanto sta dietro alla partita giocata ed alla competizione disputata. Allenamenti in palestre e/o campi sportivi spesso sottodimensionati, costi di gestione importanti per società che si reggono sulle iscrizioni degli atleti e sulle sponsorizzazioni di imprenditori illuminati, fanno da contraltare all’entusiasmo dei gruppi dirigenti, alla passione ed alla professionalità di allenatori ,atleti e sportivi di ogni fascia d’età (professionisti o dilettanti). Perché lo sport può raggiungere vette altissime grazie a performance di livello, ma può anche semplicemente servire a costruire relazioni umane e sociali, a promuovere la condivisione, il rispetto delle regole, a incoraggiare chi lo pratica a credere in se stesso, nelle proprie capacità e nel valore del gruppo.