UN INCUBO LO STOP ALLE AGEVOLAZIONI SUI CARBURANTI

Lo stop agli sconti sui carburanti in Friuli Venezia Giulia comporterebbe, tra Iva e accise, una perdita di 240 milioni di euro per l'erario statale, di cui 42 per la regione. La stima è dell'ufficio studi di Figisc Confcommercio, che valuta in 120 milioni (21 per le casse regionali) la perdita legata al fenomeno del "pendolarismo del pieno". Se dovessero decadere subito o dopo un periodo di phasing-out i contributi della legge regionale 14/2010, sempre secondo la stima, l'area di evasione raddoppierebbe. "Partendo dall'attuale gap dei prezzi con i Paesi confinanti - afferma il presidente regionale di Figisc Confcommercio, Bruno Bearzi - vale a dire 28 centesimi in più della Slovenia, di cui il 75% dovuto alle maggiori imposte italiane, e da 33 a 38 dell'Austria, di cui l'84% ancora a causa delle maggiori imposte italiane, l'area in cui diventerebbe conveniente approvvigionarsi fuori dai confini nazionali si estenderebbe fino a circa 50 chilometri dai valichi. Di fatto tenderebbero a zero i volumi delle vendite nelle aree territoriali prossime al confine, che già hanno avuto emorragie di erogati del 60-70% rispetto ai tempi della zona franca". Sulla procedura d'infrazione comunitaria, per Bearzi "se l'Europa casserà la norma, sarebbe una scelta che urta col minimo buon senso: il provvedimento è in onorato servizio da vent'anni con risultati positivi per tutti, non lesivo di alcun principio, e verrebbe stoppato per l'ostinazione a fraintendere i termini del problema da un lato e, dall'altro, per la poca determinazione a difendere il territorio".