UDINE. CROLLA L'INDUSTRIA SIDERURGICA

In provincia di Udine l'industria metalmeccanica è il comparto manifatturiero più rilevante, con 1.997 unità attive a settembre 2014 (33,1% di tutto il settore), il 45% degli addetti manifatturieri, il 51% del valore aggiunto e il 70,2% dell'intero export. Tuttavia, il numero delle imprese metalmeccaniche attive mostra un calo del 3,4% nel 3° trimestre del 2014 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, la produzione siderurgica è diminuita del 10,3% e quella meccanica dello 0,9%, sempre rispetto al 3° trimestre del 2013. Questi alcuni dati presentati da capogruppo delle aziende metalmeccaniche della Confindustria di Udine Luigi De Puppi. ''Secondo l'indagine congiunturale dell'ufficio studi di Confindustria - ha detto - i timidi segnali positivi per il comparto all'inizio del 2014 non hanno poi trovato conferma nei dati dell'ultimo trimestre finora disponibili''. Se nel 1° semestre 2014, infatti, le esportazioni avevano supplito alle perduranti difficoltà del mercato interno registrando un incremento del 9,8%, nel 3° trimestre 2014 l'industria metalmeccanica ha fatto segnare una battuta d'arresto, deludendo le attese di quanto avevano previsto una ripresa più consolidata. ''A fronte di questa situazione - ha commentato De Puppi - sarà determinante il piano industriale che la Regione sta impostando e che attendiamo di vedere''. Sempre alla Regione, il capogruppo ha chiesto attenzione per il comparto in termini di ''più infrastrutture, più formazione con una maggiore integrazione tra scuola, università e sistema delle imprese, sburocratizzazione''. Ciò che il settore si aspetta dalla politica regionale e nazionale per un rilancio dell'industria metalmeccanica, ha sottolineato De Puppi, è ''coraggiose riforme strutturali, sostegno al lavoro e all'impresa, perché senza lavoro e impresa non c'è nemmeno il lavoratore, più efficienza e velocità nel sistema della giustizia''. Sulle riforme messe in cantiere dal governo nazionale in carica, De Puppi ha concluso dicendo che ''almeno Renzi ci sta provando, sarà anche compito del nostro settore aiutarlo ad attuarle''.