ALL'OSPEDALE DI SAN DONA’ DI PIAVE UN NUOVO TOMOGRAFO COMPUTERIZZATO A 128 STRATI

Lo strumento garantisce la massima resa diagnostica attraverso l'utilizzo di software di intelligenza artificiale

ALL'OSPEDALE DI SAN DONA’ DI PIAVE UN NUOVO TOMOGRAFO COMPUTERIZZATO A 128 STRATI
Tablet, telecamera, esami in tempi veloci, immagini più dettagliate e precise che permetteranno di estendere i riscontri clinici anche su pazienti con sospetta ischemia o per lo studio delle arterie coronarie.
Sono solo alcune delle novità attivate nella radiologia di San Donà di Piave grazie alla messa in funzione del nuovo tomografo computerizzato a 128 strati. La nuova apparecchiatura (sostituisce un tomografo a 64 strati) è stata acquisita dall’Ulss4 con un investimento di circa 500 mila euro di cui 20 mila per l'adeguamento dei locali che la ospitano. Questa mattina l’inaugurazione, alla presenza dell’assessore regionale alla Sanità, Manuela Lanzarin, del direttore generale Mauro Filippi, del direttore della Radiologia Giancarlo Addonisio e del sindaco di San Donà di Piave Andrea Cereser.
“Un tomografo computerizzato acquisito in tempi da record – ha spiegato il direttore generale dell'Ulss 4, Mauro Filippi - . Volevamo dare il segnale positivo di una sanità che pure in presenza della pandemia continua e cresce, in tal caso sul fronte tecnologico. Questa ne è la dimostrazione. E’ un grande investimento perché la TAC più performante dell'Ulss 4, è fornita di una tecnologia fondamentale per il lavoro dei professionisti ed agevola l’utenza”. “Un doveroso elogio al personale della radiologia – ha poi aggiunto Filippi - che nonostante la pandemia ha lavorato in modo importante riuscendo a recuperare le prestazioni non svolte a causa della pandemia. Nel primo semestre 2021, rispetto all'anno pre-covid 2019, le prestazioni della radiologia erano in diminuzione del 33%, ebbene queste sono state recuperate al punto che chiuderemo l'anno corrente in pareggio con il 2019”.
Il nuovo tomografo è dotato di tutte le caratteristiche strutturali e tecniche volte al limitare il contatto diretto tra operatori e pazienti infetti dal virus, come la possibilità di controllare l'apparecchiatura con un tablet, garantisce inoltre la massima resa diagnostica attraverso l'utilizzo di software di intelligenza artificiale. “Alcune principali caratteristiche innovative riguardano il tempo ridotto di esecuzione dell'esame, per la maggiore velocità del sistema di acquisizione, ed il controllo della dose di radiazione erogata al paziente – ha osservato il direttore della radiologia, dottor Addonisio - . Quest'ultima caratteristica permette di ridurre la dosimetria complessiva con vantaggio soprattutto per le donne in età fertile e per i pazienti pediatrici”.
Completata la formazione specifica del personale, la radiologia dell'Ulss 4 potrà estendere l’offerta di prestazioni all'utenza. “Con il nuovo tomografo potranno essere effettuati anche esami cardiaci per lo studio delle coronarie – ha concluso il dottor Addonisio - inoltre studi di perfusione in pazienti con sospetta patologia ischemica cerebrale, aumentando la collaborazione con la Neurologia che su questo versante clinico è molto attiva”.
“Anche nel mezzo della pandemia la Regione Veneto ha continuato a pensare, pianificare, investire – ha detto l’assessore regionale Manuela Lanzarin - . Ogni anno si investono 70 milioni di euro in attrezzature di ultima generazione, ciò significa avere a disposizione macchine ad alta precisione, meno invasive, in grado di fare diagnosi più puntuali come questa”.

L’assessore Lanzarin è intervenuto anche sulla diffusa carenza di personale in sanità: “La carenza è diffusa è un problema che riguarda non solo i medici ma tutte le realtà medico-sanitarie, e lo tocchiamo ogni giorno con mano. E’ chiaro che mettendo a disposizione, anche degli specializzandi, strutture adeguate e tecnologie avanzate si può cercare di fidelizzare di più il personale. Questa è una volontà  che cerchiamo di perseguire perché sappiamo che le persone instaurano relazioni e si fidelizzano nelle strutture in cui lavorano e dove vogliono creare dei propri percorsi di crescita”.