SANITÀ, IN VENETO I 5 STELLE CONTESTANO IL VIA DEL PROGETTO AZIENDA 0

“Azienda 0? Un modo di gestire la sanità veneta che finirà per stravolgerla". Ne è convinta Patrizia Bartelle (M5S).

A parte qualche timida apertura sugli emendamenti delle minoranze, il nuovo disegno che attende un settore strategico preoccupa fortemente l’esponente dei 5Stelle: "La nostra idea di sanità è agli antipodi, diametralmente opposta a quanto vuole Zaia che spinge sull'aspetto privatistico.


Non si avrà più a che fare con un servizio indispensabile, un diritto sancito dalla Costituzione, e la salute diventerà una questione legata a una logica aziendale, dove l'utile arriva prima di tutto e seppellisce sotto numeri e bilanci la salute delle persone, retrocesse da pazienti a utenti o peggio clienti". La Bartelle argomenta il suo dissenso e scende nel dettaglio. "La riforma accentrerà un potere di fatto assoluto nelle mani del direttore generale, un super manager nominato direttamente dal Governatore.


Le funzioni programmatorie – continua l’esponente pentastellata - saranno dunque un esercizio di mero potere del Presidente della Regione col beneplacito della Giunta, fattore che svuoterà la funzione del Consiglio decisamente ridimensionato e svilito. Per non parlare dei flussi di cassa che è facile prevedere diventeranno un vero e proprio buco nero: la gestione della sanità deve basarsi anche su interventi socio-sanitari che devono risultare vicini alle reali esigenze del territorio e della popolazione con investimenti nella prevenzione, la quale rappresenta certamente un costo nell’immediato che si traduce in un risparmio futuro, sia in termini monetari che di benessere della popolazione intera". Per la consigliera pentastellata, "si sta facendo passare la nascita dell’Azienda 0 come l’unica soluzione per ridurre gli sprechi regionali esaltando la realizzazione di una super Uls, con una sola S che già nel nome elimina e supera l'attenzione al sociale.


Si è mescolata - incalza la Bartelle - la riduzione del numero delle Ulss, tra l’altro fatta con matita e righello, senza considerare minimamente i reali bacini di utenza delle varie strutture ospedaliere, con il presunto risparmio ottenuto anche con la soppressione di figure amministrative apicali, che verranno ridotte a un supermanager, probabilmente, anzi certamente, super pagato, e con poteri quasi illimitati. Alla fine - conclude la consigliera - nonostante le favole che ci hanno propinato per mesi, citando studi certificati secondo i quali il risparmio sarebbe stato vicino agli 80 milioni annui, ci si attesterà sui 14-20 milioni, cifra che poteva esser facilmente raggiunta applicando semplici regole e ottimizzando sul serio i servizi in tutte le singole aziende del Veneto".