PRIMO MAGGIO: PRESIDENTE REGIONE VENETO: “NEL LAVORO I VENETI ESPRIMONO IDENTITÀ E APPARTENENZA "

PRIMO MAGGIO: PRESIDENTE REGIONE VENETO: “NEL LAVORO I VENETI ESPRIMONO IDENTITÀ E APPARTENENZA
“La festa del Primo Maggio, che sarà celebrata lunedì, è innanzitutto memoria e storia del movimento operaio, ricordo di una lotta internazionale perché ai lavoratori venisse riconosciuto il principale dei diritti, quello dell’orario. Ma è ricordo anche di una orribile strage, quella di Portella della Ginestra, avvenuta giusto settant’anni fa. Sbaglieremmo, tuttavia, se celebrassimo il Primo maggio nelle nostre piazze senza riempire questa data di contenuti e di impegni per il lavoro, per i lavoratori e, consentitemi, anche per le imprese”.

Il presidente del Veneto fa memoria storica delle origini della giornata dedicata al lavoro e ai lavoratori che si celebra in tutta Italia e nel mondo e ne interpreta il significato nel contesto veneto.

"La festa del Primo Maggio quest’anno in Veneto assume tanti volti: penso ai 130 operai della Miteni, che difendono con preoccupazione il diritto alla salute e quello all’occupazione sostenendo con responsabilità un coraggioso progetto di riconversione della loro azienda, e agli 11 mila di dipendenti delle Popolari venete, che guardano con apprensione al piano di salvataggio di Popolare Vicenza e di Veneto Banca. Ma il Primo maggio in Veneto ha anche il volto delle migliaia di imprenditori, piccoli e grandi, che stanno sfidando la crisi che attanaglia il cuore manifatturiero del Veneto artigiano e industriale ormai da otto anni, degli operai e dei manager della Fincantieri di Porto Marghera che si sono aggiudicati le maggiori commesse navali del prossimo quadriennio invertendo il corso del declino della storica area industriale di Venezia.  E’ a questi volti, testimoni attuali della complessità della crisi del mondo del lavoro, che vorrei dedicare la ricorrenza del Primo Maggio”, commenta il presidente.

“Dal 2008 ad oggi il Veneto ha perso 60 mila posti di lavoro e 14 mila imprese – ricorda – Ma nel contempo risulta essere una delle regioni che meglio ha saputo reagire alla frenata generale dell’economia: qui le imprese producono ed esportano più della media nazionale, il tasso di disoccupazione è al 6,8 %, la metà del tasso nazionale nazionali, e 3 giovani su 4 trovano subito un impiego”.