L’EMERGENZA COVID SCARDINA IL FRIULI VENEZIA GIULIA: SOFFRE SOPRATTUTTO IL LAVORO

Tengono, per il momento, la coesione sociale e i livelli d’istruzione, mentre è in caduta libera la situazione lavoro: la fotografia dello stato di “salute” del Friuli Venezia Giulia arriva dal Barometro della Cisl, ovvero lo strumento del Sindacato che, analizzando tre differenti “domini” – Lavoro, Istruzione e Coesione Sociale – rivela la qualità della vita delle persone.

A preoccupare, insieme alla situazione che riguarda il sistema sanitario, è soprattutto la voce del lavoro, che paga, più di ogni altra, lo schock determinato dal Covid e che vede completamente azzerata la ripresa registrata nel 2019. Una linea quella del lavoro, che, al netto del tonfo tra 2014 e 2015, non ha mai frenato la sua discesa. Il segretario generale della Cisl Fvg, Alberto Monticco, ha commentato questi dati sottolineando come questo andamento negativo non sia comunque definitivo, perché l’indicatore ancora non riflette il massiccio ricorso alla cassa integrazione che si è osservato soprattutto a partire dal mese di aprile.

Tuttavia – per la Cisl Fvg – accanto all’effetto Covid, il lavoro in Friuli Venezia Giulia continua a scontare diversi gap irrisolti, vale a dire, ad esempio, carenza di lavoro, altissimo livello di precarizzazione e sottoutilizzo del capitale umano.  Per il sindacato, dunque, solo un incremento occupazionale consistente, concentrato sulla qualità e sulla stabilità, potrà garantire un’inversione di tendenza duratura. Altrimenti il rischio sarà quello di un ulteriore frattura sulla tenuta complessiva del tessuto sociale, sempre più fragile e caratterizzato da un preoccupante ampliamento delle maglie della povertà e del disagio.

Resta, poi, il nodo istruzione. Con l’indicatore concentrato soprattutto sugli elementi di partecipazione al sistema formativo, livelli di scolarizzazione e numero di laureati, il Friuli Venezia Giulia registra un segno più che positivo, puntando dritto a quota 120, ed attestandosi, assieme al Trentino Alto Adige, al primo posto su scala nazionale. Ha ricordato però Monticco, che questo non significa che nei prossimi mesi non si possano verificare delle ripercussioni dovute al momento particolare che stiamo attraversato.

Il segretario generale della Cisl FVG ha quindi evidenziato che per affrontare al meglio queste problematiche, è necessario avviare e consolidare un confronto stabile e proficuo tra parti sociali, associazioni di categoria e Regione per arrivare alla definizione di un progetto d’insieme su industria, occupazione, scuola, misure per le famiglie, che guardi anche oltre all’emergenza del momento.