VENEZIA: TURISTA PERDE IL PORTAFOGLI E PER RIAVERLO LE VENGONO CHIESTI 300 EURO, ARRESTATA UNA DONNA PER ESTORSIONE

VENEZIA: TURISTA PERDE IL PORTAFOGLI E PER RIAVERLO LE VENGONO CHIESTI 300 EURO, ARRESTATA UNA DONNA PER ESTORSIONE

Perde il portafogli durante la serata e nella notte viene raggiunta da un messaggio, tramite Facebook, dove per la restituzione dello stesso le vengono richiesti 300euro. Ma lei non ci sta e va dai carabinieri, che in poche ore arrestano la responsabile per estorsione. E' accaduto a Venezia nel finesettimana. Sabato sera una turista polacca poco più che ventenne, nel capoluogo lagunare per festeggiare il Carnevale assieme a una connazionale, si accorge nella confusione di aver smarrito il portafoglio con all’interno tutti i propri documenti, carte di credito e bancomat.

La sorpresa è giunta qualche ora più tardi, quando la ragazza viene contattata tramite Facebook da un profilo “fake” con nome straniero, privo di immagini, con cui l’utente le riferiva di avere ritrovato il suo portafogli e di volere 300 euro per la restituzione.La ragazza polacca, tuttavia, non ha ceduto al ricatto e ieri mattina si è presentata alla stazione dei carabinieri di San Marco per denunciare l’accaduto. Vista la delicatezza del caso, prontamente è intervenuto il personale del Nucleo Operativo della Compagnia diretta dal Capitano Antonio Cavallo e coordinata dal Maggiore Savino Capodivento.

I militari hanno organizzato un servizio in incognito per accompagnare le due turiste all’incontro con i ricattatori, appuntamento fissato a Piazzale Roma intorno alle 12. Le ragazze venivano avvicinate da una donna poco più grande di loro, sui trent’anni, che si faceva consegnare il denaro per poi restituire il portafoglio. Appena avvenuto lo scambio è scattato l’intervento dei carabinieri che hanno fermato la donna con in mano il bottino frutto della richiesta estorsiva e sul telefono cellulare il profilo fake utilizzato per contattare la ragazza polacca.

La donna, una studentessa iraniana domiciliata a Venezia presso un Ostello universitario, è stata quindi arrestata in flagranza di reato e su disposizione del pubblico ministero di turno presso la Procura della Repubblica di Venezia è stata condotta al carcere femminile in attesa dell’udienza di convalida.