Tutti e tre sono da ritenere pericolosi e per questo motivo i giudici hanno rigettato l'istanza presentata dai legali dei presunti terroristi.
Secondo l'accusa i kosovari, che vivevano in centro storico a Venezia, avrebbero rivestito un ruolo specifico all'interno della presunta cellula jihadista disarticolata da un blitz congiunto di carabinieri e polizia. L'ideologo del gruppo, in cui è coinvolto anche un 17enne, sempre kosovaro, sarebbe Babaj, con gli altri due pronti a seguirlo nella progettazione di una possibile azione che avrebbe avuto una risonanza internazionale.
Si preparavano sia fisicamente, sia nell'utilizzo di armi da taglio.