Lo scorso marzo, una 58enne pordenonese, a seguito di un rapporto professionale, si era invaghita di un uomo sposato. Questo non ha mai risposto alle avance, ma al contrario ha sottolineato più volte di non essere interessato ad alcune relazione fuori dall’ambito lavorativo.

Non contenta, la 58enne ha iniziato a scrivere diverse lettere intimidatorie alla moglie di lui, nelle quali da un lato professava il proprio amore per l’uomo e dall’altro minacciava lei, poiché ai suoi occhi interferiva con la possibile relazione amorosa.

Col tempo la situazione è ulteriormente peggiorata. Infatti la stalker ha iniziato a farsi trovare sempre più frequentemente vicino all’abitazione della coppia e persino nei pressi della loro sede lavorativa, arrivando a fermarli per strada e a fare scritte sui muri, sapendo che le avrebbero lette. In un’occasione, è anche riuscita ad entrare nel giardino della casa delle due vittime, con lo scopo di spiarli per poter incontrare la moglie, da sola e intimidirla.

Lo stalking si è così prolungato per 7 mesi, causando lo sviluppo di un vero e proprio stato di ansia per la coppia, che ha iniziato a temere per la propria incolumità, non riuscendo più a condurre una vita in tranquillità. Le vittime si sentivano talmente insicure e spaventate che si facevano accompagnare al lavoro per timore di imbattersi nella donna.

Così, le indagini hanno portato all’arresto della 58enne, che su disposizione del G.I.P. del Tribunale di Pordenone, il Dott. Rodolfo Piccin, è stata posta agli arresti domiciliari con applicazione di braccialetto elettronico.