Nonostante i livelli d’allerta per lo smog, tornano anche quest’anno i falò dell’Epifania nella provincia di Venezia.

Tornano con l'Epifania i riti legati alla tradizione popolare e contadina dei panevin, i folcloristici falò di buon auspicio per l'anno appena iniziato.

   Nonostante i livelli d’allerta per lo smog, tornano anche quest’anno i falò dell’Epifania nella provincia di Venezia.

 

E sono molti i paesi del territorio veneziano in cui è in programma una festa di questo tipo nel fine settimana che si avvicina, tra il 5 e il 6 di gennaio.


Con loro però si riaffaccia anche il problema dell'inquinamento legato alla combustione della legna per i falò. In un periodo in cui l'aria delle città veneziane è già, di per sé abbastanza inquinata.

Il 2017, infatti, ha visto nuovi record di diffusione di polveri sottili nell'atmosfera, anche a causa delle scarse piogge, e il livello dei 50 microgrammi al metro cubo d'aria è stato sforato, secondo i dati della centralina Arpav al parco Bissuola di Mestre, per ben 77 volte; più del doppio del limite di 35 superamenti previsto dalle norme europee.


Negli anni scorsi, inoltre, il servizio ambientale regionale aveva verificato che nelle ore dei falò dei Panevin le concentrazioni di pm10 arrivano ad essere addirittura da 6 a 10 volte maggiori del limite di legge, e anche per questo, nel gennaio scorso la Città metropolitana aveva emanato un'ordinanza che prevedeva regole più severe per i falò autorizzati.


Ma nonostante quest’anno l'emergenza sia ancora più alta rispetto a un anno fa nel territorio del comune di Venezia quasi tutte le municipalità hanno organizzato eventi per la Befana, con falò a Marghera, Mestre, e nel Forte di Carpenedo.


Tra i fuochi più popolari del territorio spiccano poi quello di San Donà, organizzato dalla sezione bersaglieri nella golena del Piave; e poi la casera sul Lemene di Concordia Sagittaria e il panevin sul Sile a Quarto d'Altino.